Irrigazione e sostenibilità ambientale. I vantaggi del sistema Ciarle

Irrigazione e sostenibilità ambientale. I vantaggi del sistema Ciarle

Con l’avvio dei lavori finanziati con i fondi della Misura 4.3 del Piano di Sviluppo Rurale Nazionale (Psrn) sta per essere finalmente completato il Sistema Irriguo che servirà per l’irrigazione di un’area ad alta specializzazione agricola in Emilia-Romagna

Un sistema di gestione dell’acqua per l’irrigazione. Un progetto avanzato e innovativo che si caratterizza, non solo per l’uso ottimale della risorsa idrica, grazie alla “compensazione” tra carenze e abbondanze di portata che consente di garantire acqua di buona qualità ai campi anche nei periodi di maggiore siccità. Ma anche per la grande valenza ambientale per l’effetto di ricarica e rigenerazione della falda freatica.

Questo è il sistema irriguo Ciarle, ideato e progettato dal Consorzio di Bonifica della Pianura di Ferrara, la cui realizzazione è iniziata negli anni Ottanta grazie a un finanziamento della Regione Emilia-Romagna. Ora, dopo altri due ampliamenti, resi possibili da fondi europei e regionali, sta per essere completato con i nove milioni di euro messi a disposizione dalla Sottomisura 4.3 del Psrn nazionale, destinata a enti irrigui e consorzi di bonifica per realizzare opere utili a ottimizzare l’uso dell’acqua in agricoltura.

Un sistema unico per un territorio unico

Il distretto irriguo del Ciarle, gestito dal Consorzio di Bonifica della Pianura di Ferrara, si estende su circa 8.350 ettari nella parte Sudoccidentale della Provincia di Ferrara. L’idea di realizzare l’opera è nata molti anni fa per servire a fini irrigui un’area particolarmente produttiva e strategica per il territorio. Quella del cosiddetto “Alto ferrarese”, che si affaccia sul bolognese e si trova a quote altimetriche superiori rispetto al resto della provincia. Perciò fatica a vedere soddisfatto completamente e in modo capillare il fabbisogno idrico dei campi coltivati.

La particolare conformazione e collocazione geografica del territorio pone il Consorzio in una posizione ottimale per il governo della gestione della risorsa idrica. Il comprensorio ferrarese è infatti in coda all’intero bacino idrografico del Po e prossimo all’Adriatico. L’acqua, in transito attraverso il territorio del Consorzio, gode dell’ultima possibilità di essere trasformata dal sistema ambientale e agronomico prima che arrivi al mare.

Il sistema irriguo Ciarle inizia la sua storia nel 1983, quando, grazie a un finanziamento regionale, venne realizzato il primo lotto del progetto. L’impianto di sollevamento preleva acqua direttamente dal Cer (Canale Emiliano Romagnolo), un canale esclusivamente irriguo che riceve a sua volta acqua dal Po, tramite il Cavo Napoleonico.

Nel 2016 il Consorzio Pianura di Ferrara ha candidato il progetto per il completamento dell’impianto di sollevamento e del Condotto Distributore Sud al bando sul Psrn 2014-2022, Misura 4.3, per un importo di circa nove milioni di euro. Al termine dei lavori saranno completate le opere necessarie al pieno funzionamento della parte meridionale del sistema irriguo Ciarle.

Acqua di qualità per tutti

Pur prevedendo la distribuzione dell’acqua per mezzo dei canali di scolo utilizzati in modo promiscuo – cioè canali di bonifica che forniscono anche l’acqua per l’irrigazione – il Ciarle dispone di un “sistema promiscuo avanzato”. L’alimentazione dei canali di scolo presso la loro origine consente di ridurre gli svantaggi tipici dell’uso promiscuo per cui, procedendo verso valle, le portate irrigue decrescono. Essendo le eventuali portate di pioggia sempre crescenti verso valle, il sistema si compensa, a tutto vantaggio della sicurezza e dell’efficienza gestionale. Inoltre, l’invaso dei canali di scolo determina un effetto di ricarica della falda idrica superficiale nell’area interessata, che assicura il rifornimento alle colture nei periodi di carenza delle risorse idriche superficiali.

Una volta completato, il Ciarle permetterà di addurre acqua in altre aree del comprensorio, esterne all’ambito irriguo di progetto, normalmente servite da altri sistemi di derivazione d’acqua. A questa alimentazione straordinaria con acqua derivata dal Cer tramite il sistema Ciarle e portata poi “fuori zona” si è già dovuto ricorrere più volte nei primi anni 2000, quando il sistema del Consorzio Generale aveva manifestato difficoltà ad alimentare i territori del Consorzio di Bonifica Valli di Vecchio Reno, di altimetria generalmente elevata. Il completamento del Ciarle renderà ancora più stabile ed efficiente il ricorso a questa operazione, che già in più occasioni negli anni recenti si è rivelata fondamentale.

Il Ciarle ha anche una grande valenza ambientale derivante, non solo dagli effetti di ricarica e stabilizzazione dei livelli della falda freatica connessi all’alimentazione irrigua, ma anche da una nuova pratica gestionale, che si imporrà come vera e propria azione di difesa ambientale. L’incremento artificiale delle portate nei canali consorziali per mezzo della derivazione, prolungata con le modalità e le quantità necessarie anche durante la stagione autunno-inverno-primavera. Quindi, per tutto l’anno, sarà garantito un deflusso minimo vitale di acqua immessa nei canali consorziali serviti. Ciò sarà determinante per la qualità delle acque, perché innescherà processi di autodepurazione in alveo e migliorerà la capacità ricettiva dei canali di bonifica.

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