Giornata mondiale della donna rurale: intervista all’Agricoltrice del Metaponto Gabriella Vitelli beneficiario del PSRN
L’imprenditrice ci racconta la sua esperienza di “donna rurale” e di beneficiario del PSRN
In occasione della Giornata mondiale della “donna rurale” il PSRN vuol dare voce ad una delle donne, oggi sempre più numerose, che con determinazione e tenacia hanno scelto il mondo agricolo per fare impresa. Parliamo di Gabriella Vitelli, imprenditrice dell’Azienda agricola Mercuragno Metaponto (MT), che ci racconta la sua storia.
Come è nata la scelta di diventare agricoltrice?
Provengo da una famiglia di estrazione rurale e nonostante uno scarso entusiasmo da parte dei miei familiari mi iscrivo alla facoltà di Scienze Agrarie di Bari dove mi laureo con votazione di lode.
Gli studi agronomici mi appassionano moltissimo come anche la grande varietà di discipline affrontate che spaziano tra agronomia, ingegneria e materie economiche.
Durante il mio percorso universitario mio padre muore ed io decido: sarò una imprenditrice agricola.
Quali sono state e difficoltà che, come donna, ha dovuto affrontare?
Ho avuto a mia disposizione una bella azienda agricola ubicata in un contesto produttivo d’eccellenza: il Metapontino.
Rimboccarsi le maniche e lavorare per me non è stato mai un problema, il difficile è stato conciliare la famiglia ed il lavoro. Nelle zone rurali non esistono asili per l’infanzia e se esistono son difficili da raggiungere e … non hanno orari giusti!
L’organizzazione lavoro-famiglia ovviamente non è stato il solo problema da affrontare. Sono stati miei tutti i problemi da affrontare che una qualsiasi impresa agricola deve affrontare come l’accesso al credito spesso difficoltoso e le varie pastoie burocratiche che molte volte rallentano i cambiamenti. A questi si aggiungono le incertezze tipiche della attività legate all’ambiente e che dipendono dagli eventi atmosferici.
In che modo il PSRN ha contribuito a sostenere la sua impresa?
Nel mio percorso di lavoro ho realizzato impianti per la produzione di frutta ed ortaggi che si affiancano alla produzione cerealicole. Contemporaneamente agli impianti nasceva l’esigenza di “proteggere” i miei investimenti, il mio futuro e quelle delle persone che collaborano con nel realizzare le produzioni e dunque il reddito dell’azienda.
Il PSRN è stata la risposta a questa necessità grazie anche alle misure assicurative che consentono di “tagliare” le ansie dovute alle intemperie climatiche!
Quali consigli darebbe ad una donna che volesse entrare a far parte di questa realtà imprenditoriale?
Ho sempre pensato che gli agricoltori siano i custodi del territorio a loro affidato e che debbano sempre più trasformarsi in vere “sentinelle” dell’ambiente ruolo che molte donne svolgono con grande entusiasmo e competenza. In molti luoghi infatti la presenza femminile in agricoltura fa la differenza.
Piccole e grandi economie si muovono in tutto il mondo grazie all’impegno pregno di determinazione e coraggio di molte donne del quale “gruppo” mi onoro di far parte.
In realtà le donne nell’ambiente rurale sono state sempre presenti per la natura stessa del tessuto economico e sociale agricolo. Sono state braccia e “portatrici d’acqua”.
Ora il loro ruolo è cambiato e sono esse stesse motore di una economia agricola che si è arricchita di molte nuove sfaccettature imprenditoriali che aiutano anche chi non è del mestiere ad amare e conoscere la terra.
Se dovessi suggerire ad una donna cosa fare per svolgere un buon lavoro in campo rurale le consiglierei sicuramente di fare ogni passo partendo da una scelta di cuore che non indica emotività ma solo coraggio e convinzione. Ritengo infatti che solo questo tipo di scelta ci consente di non deviare dalla rotta lei che si da anche nei momenti difficili che inevitabilmente si affrontano.
Il suggerimento è dunque: non mollare!
Oggi, in Italia, in media, un’azienda agricola su tre è condotta al femminile; una fattoria didattica ogni 2 e più del 40% degli agriturismi sono guidati da donne imprenditrici determinate creative e appassionate.
Nonostante nel mondo esistano ancora problemi di empowerment femminile, di accesso alle risorse economiche e a posti di potere, di diritto all’istruzione e, più in generale, di parità, più di un quarto della popolazione mondiale è costituito dalle donne rurali e anche grazie al loro impegno l’agricoltura ha contribuito in modo significativo allo sviluppo socio-economico delle aree rurali.