Sottomisura 10.2: Progetto BIG, la sfida dell’innovazione dalla genetica alla genomica
Il futuro della selezione della Bufala Mediterranea Italiana si chiama genomica
È quanto emerso in occasione dell’evento svoltosi a Caserta nella giornata di mercoledì 20 luglio 2022 organizzato dall’Associazione Nazionale Allevatori della Specie Bufalina.
L’incontro ha ospitato un importante momento di confronto dal titolo “Le nuove frontiere della selezione nella Bufala Mediterranea Italiana” con l’illustrazione dei principali contenuti e dei primi risultati del Progetto BIG (acronimo di Bufala Mediterranea Italiana – tecnologie innovative per il miglioramento Genetico), realizzato nell’ambito della sottomisura 10.2 del PSRN 2014-2022, di cui ANASB è capofila e che si avvale della collaborazione di importanti e qualificati partner, in primis del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali dell’Università Federico II di Napoli – promotore e partner del Progetto – con le consulenze dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, del CIPAB (Consorzio Incremento Produttivo Allevamenti Bufalini), del CNR-IBBA e del DAFNAE dell’Università di Padova.
Un grande lavoro di squadra che ha consentito al Progetto BIG di porsi da subito quale elemento innovativo per il presente ed il futuro della selezione della Bufala Mediterranea Italiana, nel rivoluzionario passaggio dalla genetica alla genomica anche per tale specie.
Sul fronte istituzionale, l’evento ha ospitato l’intervenuto del responsabile della sottomisura 10.2 del PSRN 2014- 2022, dott. Francesco Bongiovanni, dedicato al quadro normativo attuale e alle prospettive future per il settore bufalino. Dopo aver rimarcato come il processo di riforma del sistema allevatoriale conseguente alla revisione della legge sulla riproduzione animale (Dlgs. n. 52/2018) abbia portato elementi positivi ma anche qualche criticità, il dott. Bongiovanni ha ricordato le difficoltà per il sistema degli Enti selezionatori causate dalla contrazione delle risorse pubbliche di provenienza statale nonché alcune “occasioni perse” specificatamente nel settore bufalino, in merito al mancato accesso alle risorse previste dalla sottomisura 10.2 del PSRN nell’ambito del primo avviso pubblico. “Ora – ha specificato il responsabile della sottomisura 10.2 – lo sblocco dei fondi della nuova programmazione avviata lo scorso anno consentirà anche agli allevatori bufalini di avviare un’attività proficua, mettendo a punto piani di accoppiamento finalizzati, stimare i valori riproduttivi degli animali (indici genetici e genomici), selezionare nuovi caratteri richiesti per soddisfare le esigenze di sostenibilità ed economicità dei sistemi produttivi (nell’interesse dei consumatori e dell’ambiente) e diagnosticare ed eradicare geni dannosi (es. malattie genetiche dai piani di accoppiamento finalizzati a nuovi caratteri), in linea con gli obiettivi indicati nella strategia europea Farm to Fork ed in quelli più generali relativi alla sostenibilità in zootecnia”.
Fonte https://www.anasb.it/la-strategia-per-il-futuro-del-settore-bufalino-passa-dalla-genomica/