L’IST, basato sulla mutualità tra agricoltori, rappresenta un’ulteriore opportunità offerta dall’UE per ampliare il ventaglio di strumenti di gestione del rischio a disposizione delle imprese agricole. Così come ideato dall’UE, lo strumento può essere attivato per tutte le imprese agricole a copertura del reddito aziendale complessivo, oppure a copertura del reddito di taluni settori specifici.
Ad oggi in Italia sono agevolabili con contributo pubblico esclusivamente IST settoriali.
Ciò in ragione del fatto che un IST settoriale, diversamente da quello generale, può contare su una consolidata conoscenza dei rischi e incentiva, tra l’altro, l’adozione di buone pratiche agronomiche e di mercato da parte degli aderenti, alimentando un clima di fiducia tra gli associati che limita comportamenti di azzardo morale.
L’elenco completo dei settori ammissibili è riportato nel Piano di Gestione dei Rischi in Agricoltura (PGRA), documento approvato annualmente dal Mipaaf e consultabile sul sito internet www.politicheagricole.it.
I contributi finanziari dell’Unione Europea, erogati nella misura massima del 70%, sono destinati al fondo e possono sostenere:
L’agricoltore aderente al fondo beneficia di un risarcimento, in caso di drastico calo di reddito, composto in parte dai contributi che ha versato e in parte da risorse unionali.
I fondi possono ricevere un sostegno solo previo riconoscimento. I requisiti minimi per il loro riconoscimento, le regole per l’adesione degli agricoltori e per l’accesso alle compensazioni finanziarie sono stabiliti dal Mipaaf (decreto n. 10158/2016 e s.m.i e decreto 1411/2019).
I gestori dei fondi possono essere cooperative agricole e consorzi di cooperative, società consortili costituite da imprenditori agricoli e loro forme associate, organizzazioni dei produttori e associazioni di organizzazioni di produttori, organismi collettivi di difesa – in forma singola o associata – e le reti di impresa costituite in prevalenza da imprese agricole.
Il fondo può erogare compensazioni alle imprese agricole aderenti solo se attive (ai sensi del regolamento comunitario), in possesso di un fascicolo aziendale ed iscritte alla C.C.I.A.A.
Il verificarsi della condizione di crisi di mercato, cosiddetto “trigger event”, è attestata dal Mipaaf con pubblicazione sul proprio sito web (trigger nazionale) e/o dal Soggetto Gestore del fondo secondo le modalità stabilite nel proprio regolamento (trigger del fondo). A seguito del “trigger event” l’agricoltore può avanzare richiesta di indennizzo al fondo. La compensazione agli agricoltori aderenti si attiva solo per perdite di reddito superiori al 20% del reddito storico medio dell’agricoltore.
L’agricoltore riceverà un indennizzo inferiore al 70%, ma comunque non più basso del 20% della perdita subita.
Ogni anno il termine di sottoscrizione delle coperture mutualistiche IST, ai fini dell’ammissibilità all’aiuto pubblico, è riportato nel Piano di Gestione dei Rischi in Agricoltura (PGRA).
La sottomisura mira a contrastare gli effetti negativi connessi alla volatilità dei prezzi e dei mercatie, più in generale, all’instabilità dei redditi in agricoltura.
Gli IST si basano sul principio dell’aiuto vicendevole e delle prestazioni reciproche tra i soci aderenti e rappresentano non solo uno strumento innovativo di gestione del rischio, ma anche il modo più idoneo per tutelare il reddito degli agricoltori.
Il costo di adesione alla copertura mutualistica è competitivo e vantaggioso per le imprese. Gli agricoltori, infatti, versano al fondo solo la parte privata di tale quota, ovvero il 30% del totale. Il restante 70% è finanziato con risorse pubbliche.
Come nel caso delle assicurazioni e dei fondi di mutualizzazione, le coperture mutualistiche fornite dall’IST migliorano la capacità delle imprese agricole di far fronte agli impegni finanziari derivanti dagli investimenti, con effetti positivi in termini di rating e competitività.
A seguito del riconoscimento del Fondo IST, il soggetto gestore, sulla base delle adesioni, provvede a presentare una Domanda di Sostegno e la successiva Domanda di Pagamento per ricevere il contributo pubblico sulle quote di adesione alla copertura mutualistica.
Stessa procedura dovrà essere seguita per ricevere il contributo sulle spese amministrative di costituzione dell’IST e sugli interessi sui mutui commerciali eventualmente contratti, previa presentazione dei relativi giustificativi di spesa.
Ad oggi, la domanda di riconoscimento presentata dal soggetto gestore costituisce manifestazione di interesse per l’accesso ai benefici della presente sottomisura.
Ad oggi sono stati riconosciuti: 5 fondi IST e in particolare 2 Fondi IST per il settore del latte bovino, 2 Fondi IST Mele e 1 Fondo IST Ortofrutta, mentre è in fase di proseguimento l’iter istruttorio di ulteriori domande di riconoscimento relative a 1 fondo IST per il settore latte, 1 fondo IST Riso e 1 fondo IST barbabietola da zucchero.
Nell’ambito delle attività propedeutiche all’attivazione delle Sottomisure 17.2 e 17.3, da oggi è disponibile un documento di Linee guida dedicato alla fase di riconoscimento ufficiale dei Fondi e dei relativi Soggetti gestori. Considerata l’innovatività della materia, attraverso le Linee guida si vuole promuovere la diffusione di orientamenti tecnici e indicazioni attuative al fine di ridurre gli oneri amministrativi a carico dei proponenti Fondi di mutualità e IST .
L’intento è di dare un supporto, attraverso suggerimenti ed esempi, alla compilazione dei vari documenti che ciascun Soggetto deve necessariamente elaborare ai fini del riconoscimento”
l’Unione Europea e lo Stato Italiano puntano a favorire la costituzione di fondi di mutualizzazione e di stabilizzazione del reddito quali strumenti per la gestione del rischio delle imprese agricole. Un piccolo vademucum nato dalla collaborazione tra Mipaaf, ISMEA e Agea illustra cosa sono i fondi di mutualizzazione e come vi si accede